Se ne va Aldone Biscardi, a suo modo un personaggio, uno che di certo ha scoperto molto prima degli altri le potenzialità da Bar dello sport del mezzo televisivo. Il processo del lunedì era così, un bar dello sport nel significato più becero, in cui ognuno degli ospiti recitava il suo copione da tifoso. Ma se lo paragono ai fenomeni che scrivono oggi sui social, rimpiango quella vetrina e le sterili discussioni su episodi da rigore e fuorigioco millimetrici. . Se ne va nell'anno del VAR, l'anno in cui, forse, il suo moviolone diventerà obsoleto. Non lo vedevo da circa 20 anni, confesso che ogni tanto una sbirciatina alle vallette la davo. Le comparsate di importanti personaggi che lo gratificano con la loro presenza e lui a enfatizzarli con pompose presentazioni, quasi da serata degli oscar resteranno indelebili. Due aneddoti mi vengono in mente: il racconto della partita Cile - Italia dei mondiali del 1962, con l'esilarante epilogo del nostro che in aeroporto incrocia e insegue l'arbitro Aston per apostrofarlo con un "lei è un disonesto". Roba da film di Totó o da macchietta di avanspettacolo. E il secondo, per me l'apice del trash telesportivo, in quel famoso sondaggio / tormentone durante i mondiali di Francia del 98: " Ma voi chi volete Robberte Baggie o Alessandre Del Piere?" Ciao Aldone, compagno di furtive visioni nelle seconde serate su RAI 3 ai tempi del liceo!
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