La partita di calcio di oggi tra Frosinone - Pordenone, vede i ciociari decimati di ben 13 giocatori causa COVID. Il Frosinone sarà regolarmente in campo raccattando appena 11 giocatori di movimento.
Cosa sta facendo di sensazionale il Frosinone? Nulla, sta semplicemente osservando le regole. Niente preghierine all'ASL, niente ministri dello sport, presidenti di regioni, sindaci e presidenti di calcio che mettono in scena l'arte più nobile dei vicoli: la sceneggiata.
Con relativa certificazione di qualità del "chiagni e fotti". Per contrappasso, purtroppo, rendono ancora e ingiustamente più invisi al resto d'Italia una strepitosa città e la maggioranza dei suoi favolosi abitanti, ne conosco abbastanza da esserne certo.
In questa vicenda trova conferma la teoria di chi, come un mio amico, sostiene che il calcio alla fine sia metafora della vita.
Questo è lo specchio del nostro tempo, basta additare un potente, un antipatico, una situazione su cui riversare le nostre frustrazioni e qualunque sciocchezza trova consenso. Tutto in funzione di un like.
Anche in questo caso l'arma di distrazione di massa ha funzionato: gli altri comandano sono i padroni d'Italia. E nessuno a vedere il cuore della questione.
"Ci sarà pure un giudice a Berlino..." sperava il protagonista di Brecht che lottava contro un soppruso..
Anche in Italia c'è sempre un giudice, un Tar o collegio di garanzia del CONI, peccato che a ricorrere sempre più spesso è chi non osserva o abusa delle regole. Ma in fin dei conti, se non coincide con la nostra soddisfazione che ci interessa delle regole, tutto sommato siamo italiani, mica frusinati.
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